Valutazione dell’impatto di nuove strategie per promuovere l’adesione allo screening del cancro al colon-retto

Valutazione dell’impatto di nuove strategie per promuovere l’adesione allo screening del cancro al colon-retto

Il cancro colorettale (CCR) è il terzo tumore per incidenza negli uomini e il secondo nelle donne nei paesi industrializzati e costituisce una delle più importanti cause di morbilità e mortalità per cancro. Studi scientifici hanno dimostrato che fare lo screening mediante il test per la ricerca del sangue occulto fecale (FIT) ogni due anni diminuisce in modo significativo la mortalità per cancro colorettale, permettendo infatti di individuare la patologia in una fase precoce. Tuttavia, la diffusione dello screening è ancora non ottimale in Italia.

Lo studio “New strategies for promoting attendance in colorectal cancer screening programmes in Tuscany” ha come obiettivo quello di valutare l’impatto di differenti strategie di invito sulla partecipazione allo screening colorettale. A tale scopo, lo studio mette in atto due diverse strategie: l’invito a diversi test di screening e l’utilizzo di nuove strategie comunicative.

Rettosigmoidoscopia e Colonscopia Virtuale
Una analisi sui motivi di non rispondenza allo screening del colon-retto condotta nel territorio della provincia di Firenze ha mostrato che alcuni utenti preferirebbero eseguire un esame più approfondito anziché sottoporsi al FIT test. Questa preferenza può essere ricondotta a due motivazioni principali: da una parte l’offerta biennale del FIT vissuta come un appuntamento troppo frequente, dall’altra, la percezione di una minore affidabilità del FIT rispetto ad altri tipi di test. In questo studio verranno quindi offerti a persone che solitamente non partecipano allo screening due test alternativi: la rettosigmoidoscopia flessibile (FS) e la colonografia TC (CTC), anche chiamata “colonscopia virtuale”, che si sono dimostrati efficaci nel prevenire il CCR.

Strategia comunicativa
Alcuni studi dimostrano l’importanza della lettera di invito nel miglioramento della partecipazione allo screening. Recentemente si sta studiando la possibilità di utilizzare delle strategie di "economia comportamentale" (BE) per sviluppare nuovi strumenti e tecniche per promuovere la partecipazione allo screening. La BE si basa sull’osservazione del comportamento delle persone rispetto alle loro strategie di scelta. Le decisioni prese da ciascun essere umano non sono sempre ed esclusivamente razionali ed anzi spesso il processo decisionale è influenzato da molteplici fattori legati al proprio vissuto e alle proprie esperienze personali. Scegliere non è facile in particolare quando l’argomento trattato è molto complesso. Senz’altro le scelte relative alla propria salute sono tra quelle più difficili da operare e spesso la modalità di presentazione delle informazioni non facilita la decisione. Gli strumenti basati sulla BE hanno quindi l’obiettivo di facilitare la scelta di partecipare allo screening attraverso precise modalità di presentazione dell’argomento, in questo caso l’offerta di screening.

In questo studio si valuterà se alcuni messaggi elaborati secondo i principi di economia comportamentale inseriti nelle lettere di invito allo screening abbiano un effetto positivo sulla partecipazione. Questi messaggi sono basati su due principi: quello della norma sociale e del feedback normativo. Il principio della norma sociale si basa sull’ipotesi che comunicare all’utente che la maggior parte delle persone intorno a lui partecipa allo screening possa spingerlo a aderire all’invito, poichè le persone utilizzano la percezione del comportamento dei loro pari come standard con cui confrontare le proprie intenzioni di scelta. Invece, il principio del feedback normativo si basa sul fatto che gli individui che non hanno mai partecipato potrebbero non essere consapevoli dell'importanza dello screening. Dare un feedback sulla loro mancata partecipazione può non solo suggerire loro che lo screening è importante, ma anche che le loro decisioni portano conseguenze.

Lo studio si articola in due fasi: una qualitativa ed una quantitativa. La fase qualitativa è finalizzata a testare diversi tipi di lettere di invito sperimentali redatte dal gruppo di ricerca secondo i concetti di BE di feedback normativo e di norma sociale attraverso una serie di interviste ad alcuni utenti dello screening. Inoltre, le lettere di invito verranno valutate nella loro complessità lessicale dall’Istituto di Linguistica Computazionale di Pisa utilizzando un software basato su tecniche di Natural Language Processing e intelligenza artificiale.

Nella seconda fase verranno reclutate 84.600 persone di ambo i sessi, di età compresa fra i 54 e i 70 anni che non hanno risposto ad almeno due inviti consecutivi o che non hanno mai partecipato allo screening per il CCR.

Il progetto sarà condotto all’interno del territorio delle tre Aziende USL toscane.

Lo studio è stato approvato dal Comitato Etico Regionale per la Sperimentazione Clinica della Regione Toscana Sezione: AREA VASTA CENTRO. Riferimento Rif CEAVC Em. 2019-380 – Studio OSS_10546.

 

Centri partecipanti:

  • ISPRO (centro coordinatore)
  • Azienda USL Toscana Centro
  • Azienda USL SUD-EST
  • Azienda USL NORD-OVEST
  • Istituto di Linguistica Computazionale A. Zampolli, Consiglio Nazionale Ricerche, Pisa

Responsabile dello studio:

Dr.ssa Paola Mantellini
Direttore S.C. Screening e Prevenzione Secondaria ISPRO